Uccelli vivi by Samanta Schweblin

Uccelli vivi by Samanta Schweblin

autore:Samanta Schweblin [Schweblin, Samanta]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SUR
pubblicato: 2023-02-20T23:00:00+00:00


Mio fratello Walter

Mio fratello Walter è depresso. Vado a trovarlo con mia moglie tutte le sere, quando usciamo dal lavoro. Compriamo qualcosa da mangiare – gli piace molto il pollo con le patate fritte – e gli suoniamo il citofono verso le nove. Lui risponde e chiede: «Chi è...?» E mia moglie dice: «Noi!» E lui dice «Ah...», e ci fa entrare.

Una decina di persone lo chiamano ogni giorno per sapere come sta. Lui alza il ricevitore a fatica, come se pesasse una tonnellata, e dice: «Sì?»

È tutta gente che gli parla come se mio fratello si nutrisse di sciocchezze. Se gli chiedo chi è, o che cosa vuole, lui non sa rispondermi. Non gli interessa minimamente. È così depresso che non lo disturba nemmeno che siamo lì, perché è come se non ci fossimo.

Ogni tanto il sabato mia madre e zia Claris lo portano alle feste che si tengono nel salone, e Walter rimane seduto in mezzo a festeggiamenti dei quarant’anni, addii al celibato e ricevimenti di nozze. Zia Claris, che cerca sempre un lato esoterico nelle cose più semplici, dice che più Walter è depresso, più la gente intorno a lui è felice. Questa è una vera idiozia. È vero però che da qualche mese le cose in famiglia stanno andando meglio. Mia sorella finalmente si è sposata con Galdós, e alla festa di nozze mia madre ha conosciuto, tra la gente che beveva champagne e si sbellicava dalle risate al tavolo di mio fratello, il signor Kito, e adesso vive con lui. Il signor Kito ha il cancro, ma è un uomo pieno di energie. È sempre ben disposto e premuroso con mia madre. È proprietario di un’azienda cerealicola, ed è amico d’infanzia di zia Claris. Galdós e mia sorella hanno comprato una fattoria fuori città, e abbiamo preso l’abitudine di vederci tutti lì nel fine settimana. Mia moglie e io andiamo a prendere Walter il sabato mattina e per mezzogiorno siamo già in campagna, ad aspettare la grigliata con un bicchiere di vino e la felicità immensa delle giornate di sole all’aria aperta.

Finora siamo mancati un solo fine settimana, perché Walter aveva l’influenza e si rifiutava di salire in macchina. Mi sono sentito in dovere di avvertire gli altri che lui non ci sarebbe stato, e allora hanno cominciato a telefonarsi tra di loro per decidere se valeva la pena o no di vederci senza Walter, e all’ora in cui Galdós comincia a servire l’asado ormai avevamo già tutti rinunciato alla gita.

Adesso zia Claris esce con il fattore di Galdós e così in famiglia siamo tutti accoppiati, tranne Walter, ovviamente. C’è una sedia vicino alla griglia per la carne, l’ha scelta lui il primo giorno che l’abbiamo portato in campagna, e da lì non si alza. Forse gli piace perché è all’ombra. Noi cerchiamo sempre di rimanergli intorno, per tirargli su il morale o fargli compagnia. Cerchiamo di parlare di argomenti non troppo impegnativi, sempre con ottimismo. Mia sorella e mia moglie, che vanno d’accordissimo, commentano per tutti le novità della settimana.



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